L’anamorfico non riprende il mondo com’è, ma come lo ricorda la memoria.
Allunga lo spazio, curva la luce, strizza il tempo in una cornice che respira.
Ogni flare è una ferita che brilla, ogni bokeh, un sogno fuori fuoco.
È lo sguardo di chi ha visto tanto, ma cerca ancora l’emozione di una luce nuova.
Perché la realtà è spesso piatta, ma l’anamorfico… è il modo in cui vede l’anima.